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Marta......2 - le ostriche


di hidalgo
12.06.2021    |    556    |    0 9.2
"Piano piano scivolo sul divano e lei sbottona lentamente la mia camicia, ma cosa sta succedendo? è davvero troppo..."
Il racconto è il continuo di "L'inizio....1" - Trattandosi di una storia che si svolge nel tempo, consiglio di seguirne l'ordine cronologico.

Mi devo ancora riprendere. Sono tornata a casa e senza dire nulla mi sono infilata nel letto! Morfeo mi ha accolta tra le sue braccia quasi subito. Neanche il tempo di pensare! Lui l'ho sentito uscire presto tra la veglia e il sonno e mi chiedo se si sia accorto di qualcosa. é passato solo un giorno ma io non sono più la stessa... è come se questa storia avesse aperto porte che credevo chiuse per sempre.
Mi alzo e vado a farmi un caffè... cerco di non pensare ma è impossibile. come glieli spiego i 1000 euro usciti dal mio conto? Va bene è il mio conto però....Bevo il caffè. amaro arriva diretto in fondo allo stomaco e mi rendo conto che non ho ancora mangiato. Forse dovrei? Il frigo è vuoto così decido di vestirmi e uscire.
Non lo so perché ma ho voglia di ostriche! Sarà legato a un pensiero afrodisiaco? Fuori comincia ad essere un po' più fresco, finalmente! La calura dei giorni precedenti ha essiccato pure i miei pensieri! Non ho voglia di prendere la macchina..così mi addentro tra le stradine del centro storico.
Salgo una scalinata in pietra e arrivo nella trattoria di pesce dove sono stata un mese fa con i colleghi di lavoro. Non c'è molta gente e scelgo un tavolo dove non mi arriva l'aria condizionata. il posto è semplice ma gradevole, volta in pietra e quadri con rappresentazioni marine alle pareti, il cameriere mi sorride e mi fa cenno che arriva subito. Mi porta il menù ma io ho già deciso!
“Avete le ostriche?” “Certo Signora! ...quante? “ Sono tentata a dire una dozzina ma poi mi blocco...”Sei....e un bicchiere di vino bianco!” Non mi sono accorta che dalla parte opposta della stanza nel tavolo all'angolo c'è una ragazza sola che mi osserva. Mi sento a disagio. lei alza il bicchiere di vino verso di me per un brindisi e io non posso fare altro che rispondere...non so cosa fare...lei è da sola e mi sembra triste....dovrei forse invitarla al mio tavolo? Con la coda dell'occhio guardo verso il suo tavolo per capire se ha già finito di mangiare, ma mi sembra di no. Mi dico che in fondo fa piacere anche a me non stare sola proprio stasera,,,le faccio cenno di avvicinare e ho come l'impressione che non aspettasse altro! é bella, non tanto alta , rotondetta, una bella luce negli occhi scuri. “scusami!” mi dice con un accento che non è locale...”Mi sono permessa, perché mi sembravi anche tu sola e spaurita!” AH! bene, penso...si vede pure da lontano che sono confusa!
“No, no” mento “ho avuto solo una pesante giornata di lavoro e ora mi voglio rilassare!” Cerco di abbozzare un mezzo sorriso ma continuo ad essere a disagio! ma perché poi! E' innocua...
Una donna sola in una città forse a lei sconosciuta,..... perché poi mi devo sentire questo peso strano in fondo allo stomaco?
“Di cosa ti occupi?” mi chiede con questa sua bella voce...”Ah! nulla di speciale, lavoro in un'agenzia viaggi, mi occupo di creare pacchetti viaggio per i clienti stranieri in Italia!” ...”E tu?” anch'io sono curiosa...”Io sono musicista, suono il violoncello e la viola da gamba..” la guardo bene: è proprio attraente, ed ha un bellissimo sorriso. “beata te.”...dico “un lavoro interessante..” “Be sai la musica è tutta la mia vita...” mi sforzo di capire dall'accento la sua provenienza “Di dove sei” mi precede lei “Sono marchigiana” ...”E tu?” “Io sono di Venezia” Ah! ecco penso tra me, ecco da dove arriva questa s strascicata e questo strano modo dei veneti di non mettere le doppie! continuiamo la conversazione in attesa che arrivi il nostro cibo..Lei ha ordinato lo spada al salmoriglio e delle verdure grigliate, io per il momento rimango con le ostriche!
E' davvero simpatica, il vino bianco fresco scende a facilmente e la aiuta ad essere ciarliera. Io non riesco a capire perché ma continuo a sentirmi leggermente a disagio. finalmente arriva la nostra cena. prendo la prima ostrica, una spruzzatina di limone, una girata di pepe nero e la addento cercando di bere tutto il succo, mare compreso..
”Guarda che ti arrestano!” mi dice lei...lanciandomi uno sguardo sornione...”vuoi essere arrestata per atti osceni in luogo pubblico?” io non capisco niente. accenno un perché ma poco convinto e lei mi fa l'occhiolino...”No, è che se fossi un uomo ti salterei addosso” altra strizzatina di occhi...Non so veramente perché ma mi sento davvero strana, ho le mani sudate e mi devo schiarire di continuo la voce. lei si è accorta perché mi lancia dei sorrisi strani da quegli occhi così intensi!
Tra una cosa e l'altra siamo arrivate alla fine della serata e quasi con sollievo penso che finalmente ritornerò a casa,,, nel frattempo mi ha raccontato un po' della sua vita e io ho quasi risposto a monosillabi alle sua domande.
Paghiamo, ognuno il suo conto e ciò mi piace e uscendo lei si attacca al mio braccio. sento il suo profumo freschissimo che sale dalla pelle liscia e mi sento stranamente un po' stordita! “che dici ti va uno spritz a casa mia?” “abito proprio qui accanto!” Non so ma mi sento vagamente in pericolo...perché poi! sono con una ragazza carina, interessante, sola a pochi passi da casa mia e sua che pericolo posso correre?
E' come se temessi qualcosa....qualcosa che viene da me e che gli ultimi eventi hanno scatenato mio malgrado...
Scendiamo lentamente gli scalini di pietra e ammiriamo la notte con le sue luci ambrate e il profumo dei gelsomini delle case vicine. “Va bene “ rispondo con un tremolio nella voce sperando che lei non se ne sia accorta. “E' da tanto tempo che non bevo lo spritz! Lo ribevo volentieri” .
Davvero a due passi,preso un piccolo vicoletto ci troviamo davanti ad un portone verde smeraldo. Gira la chiave e entriamo in un piccolo dammuso di pietra , per terra due bellissimi tappeti Kilim, al centro della stanza una pedana di legno con uno strumento e un leggio con lo spartito aperto “E' il tuo violoncello?” chiedo timidamente “No, questa è la mia viola da gamba...” penso di non aver mai visto una viola da gamba così da vicino, “stasera non sono in grado di fare una nota, ma se torni nei prossimi giorni ti faccio volentieri sentire qualcosa” la seguo su per la scala ripida che ci porta nella stanza, soggiorno e suppongo camera da letto. Alle pareti tantissime foto sue, durante i concerti e di altri musicisti, qualcuna con la dedica. In fondo alla stanza un piccolo cucinino con un tavolino tondo e due sole sedie di metallo scuro. Mi piace molto questa casetta è mignon ma molto accogliente.
Lei apre il frigo e prende la bottiglia dell'aperol, dalla credenza escono due bicchieri grandi di vetro leggermente azzurrino, versa l'aperol, apre il prosecco, aggiunge l'acqua minerale e si gira verso di me.” mi credi? siamo in Sicilia e non sono riuscita a trovare un'arancia,” sorride con questo suo modo di far ridere anche gli occhi “Dobbiamo usare il limone! per fortuna ho ghiaccio a volontà!” Arriva verso di me con il bicchiere e io sono rimasta in piedi impalata vicino al divano “Che fai non ti siedi?” penso che sto impazzendo forse perché questa sua s mi fa un certo effetto! Le sorrido e mi siedo nel divano. “sono contenta di averti incontrata,” mi dice sempre sorridendo.
Non so cosa mi prende all'improvviso, lo spritz è già sceso e piacevolmente mi ha stordito e mi vedo avvicinare verso il suo viso pieno , da madonna , i suoi capelli lunghi e leggermente spettinati e mi incontro con la sua bocca. la bacio con voluttà e non mi stanco, continuo, continuo e lei pure non si ferma...piano piano scivolo sul divano e lei sbottona lentamente la mia camicia, ma cosa sta succedendo? è davvero troppo.....ma non smetto..i miei sensi si sono risvegliati e sento la sua lingua uscire dalla mia bocca e scendere leccando piano piano tutta la mia pelle...mi sono spogliata così senza nessuna titubanza e ora sono nuda sul divano con la massa dei suoi capelli lunghi che solletica il mio ventre.
Aiuto penso.....non farlo non farlo....ma la sua lingua è già tra le pieghe delle mie grandi labbra. La mia schiena è scossa dai brividi..la sua lingua umida continua a salire e scendere e fermarsi e risalire e scendere dentro la mia figa. Si vede che sa proprio come fare. Sto impazzendo sul serio e non riesco davvero a pensare a nulla. mi sento dire ma non sono io non posso essere io, io non uso queste parole, mi sento dire “mangiami la figa...mangiamela ti prego mordimela.” devo essere impazzita..lei alza la faccia e mi sorride “D'accordo principessa”.
Sto impazzendo ..tutti i pori della mia pelle stanno urlando di piacere. La testa all'indietro mi bagno continuamente le labbra con la lingua e i miei capezzoli sono duri e turgidi. é davvero troppo .Troppo.
A piccoli morsi dentro...sulle piccole labbra con una maestria incredibile. sento sgorgare il mio umore come se fosse un ruscello. lei fa una cosa, infila il dito e a mo di cucchiaio lo raccoglie e me lo mette in bocca. Sto assaggiando me stessa e mi piace , mi piace da morire. Torna giù e riprende ma io sono sfinita, sto pensando che non so dove mi porterà tutto questo quando sento un rumore metallico, sembra la serratura di una porta che si apre. Lei non si scompone ma io comincio ad agitarmi...
La guardo ma non mi vede è troppo presa da me, ma io sento dei passi leggeri provenire dalla scala...ti prego fermati c'è qualcuno. Lo penso ma non riesco nemmeno io a fermarmi e godo godo godo continuamente.
Con la coda dell'occhio lo vedo. é un uomo dalla corporatura normale, capelli neri e viso abbronzato, ci sta guardando e sorride piano piano.
Aiuto mi sento dire....fermati ti prego...lei allora alza gli occhi e fa un cenno di saluto ma non smette continua, ma quanto può durare? Lo ammetto comincio ad agitarmi ma sento due mani calde stringermi i seni e una bocca sensuale frugare dentro la mia. No davvero devo smettere non ce la faccio .
“Girati” lo dice una voce maschile come un ordine al quale è impossibile trasgredire. “Perché' “ rispondo io “Non fare domande e girati” Eseguo come se fossi drogata, lei si è alzata e si è avvicinata all'uomo per baciarlo. Io mi sono girata a pancia in giù e davvero non capisco cosa possa succedere.
Tremo. Dietro di me lei e l'uomo stanno baciandosi intensamente, vorrei alzarmi e andarmene...e lo sto per fare...ma una mano mi ributta giù forte.
“Ferma li”.... Vorrei urlare e andarmene e penso a come tutto sia così assurdo quando lo sento entrare. Il suo membro è dentro di me dietro nel mio culo e con forza spinge per entrare. Urlo urlo con tutto il fiato, ma lui è veloce e mi tappa la bocca con la mano. Un colpo dietro l'altro sento il mio piacere che riesplode., ma lei dové? Lo penso e sento subito la sua lingua nuovamente al lavoro , no no no penso, non ce la posso fare...
Sento il suo sperma caldo colare tra le mie natiche e poi più nulla. Resto così a pancia in giù e non riesco nemmeno a pensare.
Per terra sul tappeto i due stanno cominciando a scopare con passione e non ci posso credere ho ancora voglia. Inizio il mio solitario balletto del piacere tenendo d'occhio loro eccitandomi un sacco. Devo andarmene via devo devo devo. Lo penso ma continuo il mio solitario balletto verso l'ennesimo orgasmo. Oramai non mi sento più non sono più. Devo andare via .Devo scappare.
Mi vesto in fretta. Sono troppo presi per accorgersi che mi sto rivestendo. Con le scarpe in mano scendo la scala ripida e velocemente esco. Fuori la notte rimanda tutti gli odori che il caldo ha scatenato. Ma perché sono scappata? Perché ho così paura di me stessa? Che altro potrei fare? Non capisco davvero...una cosa so....ora non posso più tornare ad essere quella di prima.
Con questo pensiero nell'anima arrivo piano piano a casa. Come un automa entro nella doccia. Dopo 10 minuti sono a letto. nessuno spazio per i pensieri. Sono sfinita e devo dormire. da novella Rossella O'hara penso: Tutto sommato domani è un altro giorno.
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